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Post by Mancini on Jun 2, 2004 3:09:14 GMT -5
can anybody tell me how to put a picture in a reply? BTW good mafia books are omerta, the sicilian and the last don
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Post by ~Snaps~ on Jun 8, 2004 12:11:21 GMT -5
On your reply screen (where you type your reply) there are two rows of buttons above the text block. On the bottom row, there is a button (fourth in from the left) that looks like a picture. If you hit the right one it will come up like this. URL[ /img] you post the url where it says URL and it should appear. If you want a pic off your comp to show, ask Wizeguy. BTW the space between the [ and the / isn't supposed to be there, I just put it there so a box with a red x wouldn't come up. <-- like so
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savoy
Sgarrista
A cowerd dies a 1000 deaths,a soldier dies but once
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Post by savoy on Jun 16, 2005 3:12:41 GMT -5
[glow=red,2,300]nice pics [/glow]
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Post by meziano on Jun 20, 2005 23:17:20 GMT -5
Hey does anyone know when the other underboss snaps logs on he seems pretty knowledgeable when it comes to the mafia
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savoy
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Post by savoy on Jun 22, 2005 2:26:13 GMT -5
srry dont know last time i saw him was 2 weeks ago
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Post by ~Snaps~ on Aug 10, 2005 19:38:41 GMT -5
I'm still around every once in a while... not very often, but sometimes.
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Post by fatfreddy on Aug 11, 2005 0:33:40 GMT -5
You should be around more often now that Elles an Underboss you guys can debate on a equal level now :-)
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savoy
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Post by savoy on Aug 18, 2005 8:59:31 GMT -5
[glow=red,2,300]hehe siciliano is nvr online[/glow]
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ANGEL DI LA VENGANZA
Guest
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Post by ANGEL DI LA VENGANZA on Apr 2, 2006 16:04:46 GMT -5
I HOPE ONE OF YOU GET TO EXPERIENCE A CHILD KIDNAPPED OR KILLED BY THE MAFIA.!!!!
YOU ALL ARE JUST AS SCUMS AS THE MAFIA..MAY GOD HAVE MERCY ON YOUR SOUL.!!!!!
ROME - "They are of the bastards without feelings neither heart. They deserve only the dead women ", writes the people of the net while the contrary minister Castles to the capital punishment asks one exemplary sentence.
From little moments the television has said that Tommy is dead man, killed "because it cried" and the net seems driven crazy, the messages is multiplied in alternating itself of hope, pain and vendetta. Until little moments before it seems had arrived the carried out one, the liberation of the kidnapped child and instead...
"I hope that it is not true, you say to me that it is not true", asks Laura its companions for blog. In Internet the thread of the pain runs, of the sgomento of who for thirty days has hoped with the parents of Tommy, of who behind a video has lived the nights in.bianco of one family destroyed from the suspiciones, from the anguish until nearly feeling themselves some leaves. But on the per diem Internet that they give a month collects messages, affection thoughts and even councils to the enquirers on surveyings, are above all sgomento and want of vendetta.
"Poor cucciolo, me it does not seem true, it is not possible. They are of the bastards, the vigliacchi. The capital punishment would be the minimum ", writes Serene 77. And the anger above all is turned to Alessi, to what "in the interview it had even said: we hope that it is alive ", adds Leonella.
The minuteren pass, it discovers that Tommy has been killed with a blow of attends them because it cried and Dark Syria not ce ago more. In front of the video it writes: "When I feel these things the heart is fallen apart to me and all the my being of contrary usual to the capital punishment asks: a.morte, a.morte ".
Who is parent feels itself still more been involved but she resists to the temptation understood them. "Anch' I, from father, do not succeed to conceive barbarisms similar... I cried so much from not being able sopportare it? To kill Alessi? not, too much simple. In jail the acceptance committee has already formed itself that attends it with anxiety... then one beautiful some thirty of years in order to reflect in order to exit to 74 years. It is like if he were already dead man ", sbotta Profano2.
But there is also who finds the force to speak about peace, of forgiveness. "In a forum that it has testified solidarity and hope they are stonature the minds of vendetta and of hatred", Lupogubbio, inascoltato writes while a child does not succeed to stop to cry for the Tommy small of which "I will always carry with me your blue occhioni".
And between the demands for capital punishments and vendetta, she is a mother who thinks the tortured parents. "Beloved Paola and Paul your pain is ours, Tommy will continue living within of we and we will make it living in the things that we will make in name its" promises Miriam while Patrizia does not have words: "my pain is dumb, my children cries, the life seems firm".
(2 you open them 2006)
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ANGEL DI LA VENGANZA
Guest
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Post by ANGEL DI LA VENGANZA on Apr 3, 2006 11:30:42 GMT -5
ELLE CAN YOU READ THIS,
Era lì, sotto un piccolo cumulo di paglia, a pochi chilometri da casa, il corpo del piccolo Tommy. Il bimbo, rapito un mese fa dalla sua casa di Casalbaroncolo (Parma), è stato ucciso dai suoi sequestratori, Mario Alessi e Salvatore Raimondi. I due hanno raccontato che, dopo il sequestro, erano corsi via in scooter con il piccolo. Lo strazio dei genitori Parma, 2 aprile 2006 - Era lì, sotto un piccolo cumulo di paglia, a pochi metri da casa, il corpo del piccolo Tommy. Il bimbo, rapito un mese fa dalla sua casa di Casalbaroncolo (Parma), è stato ucciso dai suoi sequestratori, Mario Alessi e Salvatore Raimondi, forse con la complicità della compagna di Alessi stesso. I tre si accusano a vicenda dell'uccisione del bambino, e hanno raccontato che, dopo il sequestro, erano corsi via in scooter con il piccolo. Ma una caduta li ha fermati. Tommaso, impaurito, aveva cominciato a piangere. E loro, per la paura di essere scoperti (quella zona è molto frequentata da prostitute,che avrebbero potuto sentirlo), lo hanno ucciso a colpi di badile, nascondendo poi il suo corpicino. L'intenzione dei complici era quella di chiedere, per restituire il bimbo ai genitori, un riscatto, soprattutto sapendo che Onofri aveva facile accesso a fondi postali a causa del suo lavoro. Il cadaverino è stato riconosciuto dallo zio di Tommaso.
Straziati i genitori dopo aver saputo la notizia. Il papà è corso in cortile e ha urlato "no!" per poi richiudersi nella casa della cognata, dove si trova anche la moglie. Il fratello Sebastiano, 8 anni, ancora non sa. Parole di cordoglio per il dramma sono arrivate anche dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che avrebbe confidato ai suoi collaboratori: ''Abbiamo provato un orrore agghiacciante che mozza il fiato. I bambini sono sacri''.
''Siamo tutti colpiti dalla vicenda del piccolo Tommaso, barbaramente ucciso. Preghiamo per lui e per tutte le vittime della violenza'', ha detto papa Benedetto XVI al termine dell' Angelus.
02.04.2006 Tommy, l'orrore di Ciampi e del Papa. Cordoglio e sdegno in piazza a Parma
Giurava, ai cronisti, alle telecamere, con una offesa faccia d'attore: «Per me i bambini sono angeli scesi dal cielo. Io un bambino non sono neanche capace di guardarlo male, figuriamoci di rapirlo». Pareva sincero, convincente. Ieri pomeriggio Mario Alessi ha confessato. Ha partecipato al rapimento del piccolo Tommaso; complici la moglie e un amico, Salvatore Raimondi, tutti rei confessi. E poi ha dato la notizia che nessuno avrebbe voluto sentire, che il bambino è morto. Ucciso subito, «perché piangeva troppo» e sepolto in un terreno neppure troppo distante da casa, in riva al fiume Enza, tra le province di Parma e Reggio Emilia, dove il corpo è stato ritrovato su indicazione dello stesso Alessi. Ora Mario Alessi e Salvatore Raimondi -- in stato di fermo con l'accusa di sequestro insieme ad Antonella Conversa, moglie del primo -- si accusano a vicenda dell'omicidio del piccolo Tommaso.
Lo sconcerto, l'orrore è stato unanime. Espresso da papa Benedetto XVI all'Angelus, e dal capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. Anche il mondo del calcio si è fermato, negli stadi, a compinciare dall'Olimpico a Roma, un minuto di raccoglimento per la tragica, assurda fine del bambino rapito e ucciso dalla banda di balordi. In alcuni stadi sono stati esposti striscioni in ricordo di Tommaso, alcuni che chiedevano la pena di morte per i sequestratori.
A Parma circa trecento persone hanno attraversato la città per un piccolo corteo in suo ricordo. In testa gli uomini della Croce Rossa, il vicesindaco di Parma Paolo Buzzi e il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, insieme al vicario vescovo monsignor Ranieri. Tra i presenti anche l'avvocato Claudia Pezzoni, legale e amica della famiglia Onofri, insieme a Claudio Borghi, fondatore del comitato "Liberate Tommaso". Fra i parenti del bimbo l'unico a essere in piazza è stato Alessandro Fontanesi, cugino di Tommy e figlio dello zio materno del bimbo. Alcune bambine che erano in piazza hanno lanciato dei palloncini colorati con scritte come:"Aiutaci a perdonare, Tommy"; "Ti ringraziamo e speriamo che tu possa vivere in pace";"Addio Tommy!" e "Scusali Tommy, non sapevano quello che facevano".
Una piccola manifestazione di mamme e papà e cittadini - una ventina in tutto - si è svolta anche a Roma, in piazza Santi Apostoli, dove sono stati lanciati dei palloncini. La manifestazione sit-in è stata convocata attraverso un blog aperto dall'avvocato della famiglia Onofri, Claudia Pezzoni.
I parenti dei Mario Alessi e di Antonella Conserva, anche lei coinvolta nel sequestro, sono ora preoccupati di come riuscire a dire quanto è successo al figlio della coppia, un bambino di sei anni che si trova da ieri con i nonni materni. Salvatore Alessi e la moglie Antonella Pace, fratello e cognata di Mario Alessi hanno raccontato ai giornalisti che la coppia di sequestratori aveva problemi economici.
Doveva essere il sequestro-lampo di questo gruppetto di manigoldi senza onore né pietà fuggiti in scooter. Il bambino rapito era in mezzo, sul motorino. Lo hanno ammazzato quasi subito, a pochi chilometri da casa sua: «Andandocene, abbiamo visto un lampeggiante. Ci siamo spaventati, la moto è sbandata, siamo caduti - ha raccontato Alessi -. Tommaso è scoppiato a piangere». E così l'hanno ammazzato, con un colpo alla nuca: una badilata, forse. E hanno nascosto il corpo sul posto, sotto il fienile di una cascina abbandonata, lungo l'argine dell'Enza. Perché poi avessero rapito Tommaso, non è chiaro.
Soldi, certamente, per quanto pochi fossero quelli di Paolo Onofri. Forse anche, avrebbe detto Alessi, per obbligare il papà ad aprire, la mattina dopo, l'ufficio postale che dirigeva. Ma questo non l'avevano detto, a Paolo Onofri; non è un'ipotesi molto probabile. Dalla questura, ammanettato, scortato da un nugolo di poliziotti, verso sera Alessi 'u spaccalegna parte verso S.Ilario d'Enza, per indicare il luogo dove è sepolto il corpicino. È la strada del Traglione, l'ennesima stradina isolata di questa tragedia, che si dirama dalla via Emilia e costeggia gli argini del torrente Enza. Tutta la zona viene blindata, illuminata da cellule fotoelettriche, i vigili del fuoco sbancano e cercano nel luogo indicato dal rapitore, si vedono da lontano smuovere cumuli di paglia. Pochi minuti prima delle 23, il corpicino viene recuperato: sepolto, poco profondamente, sotto il fieno. È l'epilogo più choccante di questa storia, un pugno nello stomaco per tutti. Arriva ad un mese esatto dal rapimento.
La giornata era iniziata con una maxiretata, e tre persone - Mario Alessi, la sua compagna Antonella Conserva e Salvatore Raimondi, l'uomo dell'impronta - arrestate. È finita malissimo. L'operazione è stata decisa venerdì, non senza qualche contrasto fra gli investigatori sulla sua opportunità, dopo un mese di inchiesta prudentissima: inutilmente prudentissima, col senno di poi. Cosa l'abbia determinata è difficile capirlo. Forse nel corposo rapporto dei Ris c'erano elementi nuovi. Forse le fughe di notizie sul gruppo sospettato, sempre più precise, rischiavano di vanificare le indagini: tesi sostenuta dalla procura distrettuale antimafia. Di sicuro c'erano la speranza ed il concreto obiettivo di trovare Tommaso: vivo, va da sé.
Dunque: sabato, fra le tre e le quattro del mattino, trecento carabinieri perquisiscono case e cascine di tutte le persone fin qui tenute d'occhio più o meno discretamente, nei paesi attorno a Casalbaroncolo, a Sorbolo, a Brescello, a Viadana, a Traversetolo. In un caso si sono spinti fino ad un paese in provincia di Torino. Sono ventiquattro le perquisizioni, altrettanti i «sospettati» che finiscono nella caserma dei carabinieri di Parma per essere interrogati. Appartengono, per lo più, al giro dei «muratori» siciliani - con l'aggiunta di alcuni extracomunitari - che hanno partecipato alla ristrutturazione della cascina degli Onofri, o che sono «amici degli amici». Poco dopo, scatta, stavolta prevalentemente in città, una analoga retata della polizia: un'altra ventina di persone condotte in questura, nell'ufficio stranieri di Borgo Riccio, semplicemente per ragioni di spazio. La mattinata si apre con raffiche di interrogatori. Li conducono i due pm della Dda, Silverio Piro e Lucia Musti, ed il sostituto di Parma, Pietro Errede. Si capisce presto chi sono le persone maggiormente torchiate.
Dai carabinieri c'è Salvatore Raimondi: è, ed ha finalmente un nome, l'«uomo dell'impronta», quello che ha lasciato impressa una parte di polpastrello sullo scotch usato per immobilizzare gli Onofri. Trentadue anni, origini siciliane, ex tossicodipendente, numerosi precedenti per furto, rapina, spaccio e reati minori: gli ultimi, l'incendio delle auto di un paio di persone che «gli dovevano dei soldi». Fa il muratore, come Alessi. Abita a Sorbolo, in pieno centro: a un tiro di schioppo da Casalbaroncolo. Però ha la disponibilità di un altro paio di appartamenti, a Parma ed a Colorno. Le sue abitazioni vengono perquisite per l'intera giornata, dai carabinieri finiscono, su un carro attrezzi, anche auto, una Y10, e scooter dell'uomo. È lo scooter del sequestro. Raimondi era sotto strettissima sorveglianza da almeno una settimana. Gli lasciavano la corda lunga, nella speranza di arrivare a Tommaso. Lui intanto lavorava tranquillo, in un piccolo cantiere nel ferrarese. In questura, invece, arriva, portato dagli agenti, Pasquale Luigi Barbera, il micro-imprenditore edile amico e socio d'affari di Onofri, quello che gli ha ristrutturato la cascina impiegando una micidiale manovalanza. Poi lo raggiunge la moglie, Monica. Ma è soprattutto la comparsa di un'auto a far drizzare le antenne: i poliziotti scortano Mario Alessi e la sua compagna Antonella Conserva, e poco dopo arriva anche il difensore, l'avvocato Laura Ferraboschi. Alessi è l'unica persona, fin qui, formalmente indiziata per il sequestro di Tommaso. È stato interrogato più volte. Che bisogno c'è di sentirlo ancora? Semplice. Tutte le sue versioni sono crollate. Nella sua vecchia Tipo sono stati trovati i peli di Tody, il cane degli Onofri che qualcuno ha portato via da Casalbaroncolo cinque giorni prima del rapimento. Alessi ha 45 anni, un passato burrascoso. Viene da San Biagio Platani, nell'agrigentino. Là ha lasciato moglie, due figli, un fratello paralizzato dopo una sparatoria fra parenti. Nel luglio 2000, a S.Biagio, ha partecipato al sequestro-stupro di una ragazza, è stato condannato a cinque anni. Appena libero, è salito nel parmense, stabilendosi a Coenzo, in una cascina verso il Po: pure ad una manciata di chilometri da Casalbaroncolo. Con Antonella ha avuto un figlio, di 8 anni, sofferente di cuore. Lavoricchiava come muratore. Quando è stato indiziato, ha fornito una serie di alibi improbabili. Dal suo telefono, la sera e l'ora del sequestro, era partita una telefonata: la «cella» di rete era quella di Casalbaroncolo. «Avevo lasciato il cellulare a mia moglie», si era difeso. E adesso anche la moglie è in carcere. Energica, strafottente, Antonella aveva diretto la regia difensiva del compagno, smistando e «consigliando» i cronisti, cascando dalle nuvole, spargendo veleni sulla famiglia Onofri, protestando: «Questi sospetti sono una ferita che mi porterò sempre dentro». A lei, secondo la ricostruzione, sarebbe spettato il compito di «accudire» il piccolo Tommaso. Esce in manette dalla questura mentre vi rientra il marito: per lui riprende l'interrogatorio, dovrà fare altri nomi.
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